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Equilibrio lavoro – vita

Equilibrio lavoro – vita

L'espressione "work-life balance", che significa “equilibrio lavoro-vita” è nata negli anni '70 nel Regno Unito, e vediamo chi osa contraddirmi, visto che questo è ancora un problema per tutti noi.

Il suo senso, fa ridere ad alta voce (e poi piangere) i dipendenti del 21 secolo, che si sono sposati con "il lavoro" se parliamo di donne, e con "l'azienda" se parliamo di uomini. Ed i loro "bambini" sono ora chiamati "progetto perfetto" o "progresso".
Chi ha utilizzato l'espressione per la prima volta (qualcuno dell'Associazione delle Madri ) ha voluto descrivere l'equilibrio tra la vita professionale e la vita personale di una persona. Nel 1986, stava per arrivare negli Stati Uniti questa espressione. E si come la separazione della vita dopo il lavoro è quasi sparita, l'equilibrio "vita-lavoro" è diventato sempre più importante. Ma anche....difetta.
E 'stato un tempo in cui il personale andava a lavoro da Lunedi a Venerdì e lavorava 8- al massimo 9 ore al giorno. L'equilibrio era in qualche modo ottimo, all'epoca.
L'hanno distrotto l'economia globale ed i servizzi internazionali che ci richiedono 24 ore al giorno, le tecnologie avanzate di comunicazione che ci permettono ora di lavorare su un progetto che sarà presentato in poche ore su una spiaggia in Creta, per esempio.
"Work-life balance" in fondo, sta cercando di ristabilire l'armonia e ridurre lo stress. Porta in discussione le questioni di misure di controllo che tutti noi dobbiamo avere su dove e come e quando lavoriamo. Non potrai crederci quanti numerosi siti d' Internet dedicati all'equilibrio troverete con una semplice ricerca.

Come un criceto su una ruota che gira sempre ...
Così ha detto che si sente una donna interrogata dalla rivista Forbes, a causa del tempo che passa al lavoro. E penso che questo lo portano sulla lingua molte persone. In America, quattro da 10 dipendenti vi diranno che il loro lavoro è "stressante" o "molto stressante". E puntano il dito sulla globalizzazione. Alcuni studi dicono che tra il 46 e il 59% dei lavoratori hanno dichiarato che lo stress influisce le loro relazioni interpersonali e sessuali. Le cifre sono elevati e molto elevati in termini di malattie che queste persone possono avere, a causa dello stress.
Uno psicologo americano del National Institute of Ohio, ha detto dopo vari studi che “il lavoro è diventato la principale fonte di stress in tutto il mondo”.
E dobbiamo sapere che la fatica non solo distrugge la nostra vita dopo il lavoro, ma siamo in grado di compromettere seriamente il nostro proprio lavoro, che non è lo stesso se siamo sempre stanchi, la famiglia, gli amici,ecc. Allontanarsi dagli amici, significa mantenere amici lontani e vederli in webcam o qualche minuti per salutarli sull'Internet,e cosi si crea un circolo vizioso: più lavori, più non hai tempo di godere la tua vita! E spesso dimentichiamo che il giorno 15 non è solo il giorno dello stipendio, ma anche il giorno del tuo partner; il circolo vizioso: più ti danni per il lavoro, più ti monopolizza.

L'oroscopo del dipendente felice: l'equilibrio vita-lavoro
Alcune aziende hanno capito che se questo equilibrio ha una pentola nel cielo e una sulla terra, si presentano molti problemi. Sono arrivati con vari soluzioni per conciliare le due parti: il lavoro con la vita personale dell'impiegato.
Ma altrettanto importante è che l'impiegato capisca i pericoli del tempo e avere la forza di cambiare qualcosa. Hai voglia di voler dare la pagina, ma resta qui, per finire il mio articolo. Forse è il momento di lasciar andare il "NO" dalle braccia, quel NO quando si chiede se siete sicuri che non si può cambiare qualcosa.
In quella lista di propositi per l'anno nuovo, che chissà dove vive ora, non avete scritto nulla del tempo che dovete trascorrere con i propri cari?
Vi daro alcune espressioni del campo della fantascienza,e vi chiedo di avere il coraggio di renderli realtà (anche in tempi di crisi) : "il lavoro rimane al lavoro:, "è il tempo d'imparare la gestione del tempo," lavoro per vivere, non viceversa".
Le malattie cardiache, la bulimia ed i disturbi alimentari sono le malattie più comuni in coloro che non conoscono la parola "stop" quando si tratta di lavoro. Ricordiamo che il numero legale di ore settimanali di lavoro non ha tre cifre. E' di 48! Hanno chiesto un'aumento, ma la Commissione europea ha rifiutato.

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