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Il caffè e la tua salute

Il caffè e la tua salute

Noi tutti apprezziamo gli effetti del caffè. Ci aiuta a svegliarci la mattina, ci offre anche energia nel pomeriggio, ci liberiamo della fatica nelle notti di fine settimana. Tutti questi vantaggi rendono il caffè la droga più consumata al mondo.

La caffeina è una sostanza che stimola il sistema nervoso centrale e fa parte di una classe di composti chiamati alcaloidi, categorie che include i farmaci come la morfina, codeina, LSD, cocaina e nicotina. La caffeina si trova non solo nel caffè, ma anche in altri prodotti ottenuti da vegetali: cacao, cola, guaranà, mate, il tè.
Le dosi moderate di caffeina non sono dannose. Ma dosi troppo alte ci possono influenzare sia fisicamente che mentalmente. Oltre quattro caffè al giorno, cioè più di 500 mg di caffeina, si possono concretizzare con agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, cefalea, nausea, problemi gastrointestinali, tachicardia (battito cardiaco rapido) aritmia (battito cardiaco irregolare), frequente bisogno di urinare.
In alcune persone, la dose permessa diminuisce molto, perché vi è quella che viene chiamata "sensibilità alla caffeina”, cioè i sintomi menzionati si verificano ad un consumo molto più basso di 500 mg al giorno. La sensibilità alla caffeina può comparire nelle persone che pesano poco, quelli che non bevono caffè regolarmente e le persone colpite da stress.
Questa sensibilità può variare, a seconda delle medicine che prendi e lo stato della salute.
Particolare attenzione è richiesta coloro che soffrono di insonnia. Un adulto ha bisogno di almeno sette ore di sonno per notte. L'insonnia cronica, indipendentemente dalle sue cause, fa sentire la sua presenza con problemi di concentrazione, sbalzi d'umore, scarsa efficienza al lavoro o a scuola. E’ tentante nascondere i problemi con il caffè e persino funziona, ma così si entra in un circolo vizioso. Perché non puoi dormire la notte, sarai stanco durante il giorno e berrai molto caffè per tenerti in forma, ma il caffè non ti lascerà dormire la notte e così il giorno dopo avrai bisogno di più caffeina. Questo circolo vizioso si può rompere solo rinunciando al caffè e dormendo di più. Qualsiasi bevanda contenente caffeina dovrebbe essere evitata per otto ore prima di dormire. La caffeina non viene stoccata nel nostro corpo, ma serve molto fino a quando i suoi effetti scompaiono.
Non solo le persone che soffrono d’insonnia devono rinunciare giornaliero al caffè, ma anche quelli che prendono medicinali. In generale, i farmaci non devono essere combinati con altre droghe, sia che si tratti di caffeina, nicotina o l'alcool, ma esistono medicinali che interagiscono in modalità negativa con la caffeina.
In questa categoria, entrano alcuni antibiotici e broncodilatatori, ma anche la famosissima efedra. Efedra o ma-huang è un’anoressigeno (taglio appetito) spesso incontrato nelle pillole per perdita di peso, anche se il suo uso è rischioso perché aumenta il rischio di infarto, ictus e crisi epilettiche. La combinazione di caffeina con efedra è un vero e proprio cocktail letale per un organismo più debole.
Il legame tra la caffeina e la salute cardiovascolare è ancora molto dibattuto. Anche se alcuni studi hanno dimostrato che non c’è alcun legame tra la caffeina e la salute cardio-vascolare, la maggior parte dei medici sono convinti che il consumo regolare di caffè è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
La caffeina provoca aritmia e tachicardia, aumenta la frequenza dei battiti del cuore, produce ormoni dello stress e aumenta temporaneamente la pressione sanguigna. Anche se questi sintomi non sono riconosciuti da tutti specialisti, è meglio che le persone con problemi cardiovascolari si attengano dal consumo del caffè. Alla fine, è più facile prevenire che curare.
La caffeina, come altri farmaci, crea dipendenza, cioè non è così facile a rinunciarvi. Se consumi una quantità inferiore e inizieranno i mal di testa, la stanchezza, il nervosismo. Sono i sintomi che scompariranno in giro di pochi giorni, ma a volte possono essere abbastanza forte per un disturbo maggiore.

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