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La storia di San Valentino

La storia di San Valentino

San Valentino è stato un prete cristiano dai tempi dell’Impero Romano, noto per la sua bontà e misericordia e anche per il fatto che predicava l’amore tra le persone, secondo il comandamento di Dio.

Esistono più varianti che raccontano la sua vita e la sua morte. Si sa con certezza che è esistito da vero e che è stato martirizzato, dopo essere stato portato in un carcere romano.
La Chiesa Cattolica ha usato la storia di San Valentino per incoraggiare i fedeli ad abbandonare una certa festa pagana dell’amore, che festeggiavano il 15 febbraio.
I capi della chiesa hanno riconosciuto il fatto che non c’è niente di male nel festeggiare l’amore, a una condizione pero, che questo avvenga sotto il segno della fede in Gesù Cristo. Cosi, la festa dell’amore è stata spostata nel giorno 14 febbraio (giorno in cui e morto il santo) ed è stata istituita la festa di San Valentino. La Festa Cristiana dell’Amore era la più popolare nel Medio Evo. Lo stesso Charles, il duca di Orleans, imprigionato nella Torre di Londra, ha mandato a sua moglie un bigliettino di amore nel giorno di San Valentino.
La gente del popolo organizzava feste in cui gli uomini sceglievano a occhi chiusi dei bigliettini dove c’erano scritti in nomi delle ragazze non sposate, e la ragazza il cui nome c’era sul biglietino diventava l’amante di quell’uomo per un anno. Evidentemente, tanti di questi arrangiamenti di un anno finivano con un matrimonio. Ecco una ragione per cui forse la festa era cosi popolare.
Con il tempo, in parallelo ai cambiamenti sociali e alle leggi, la festa ha assunto un carattere simbolico, il matrimonio diventando una transazione attentamente controllata dalle famiglie dei giovani. Cosi, i regali di San Valentino sono diventati concreti, rimpiazzando le relazioni di un anno.
Nei nostri gironi, gli innamorati festeggiano questo giorno con cene a lume di candela, pupazzi di peluche, e cioccolatini. Quello che è rimasto lo stesso sono le cartoline, cioè i bigliettini d’amore nel Giorno degli Innamorati, che in inglese si chiamano „valentine cards” e che gli uomini mandano alle donne per confessare il loro amore.
Cosi come il Sinodo della Chiesa Cristiana ha riconosciuto 1900 anni fa, dovremo dire anche noi che non c’è niente di male nel festeggiare l’amore. Quello che da fastidio e ci fa pensare con un certo disgusto a questo periodo è la valanga di messaggi pubblicitari,
i pupazzi made in China e i prodotti che costano poco più che niente sotto i quali ci seppellisce non l’amore, ma l’avidità.

Tu come festeggi San Valentino? Raccontaci!

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